Settimana della Cultura Scientifica 2012
Discorso di apertura dei lavori della Settimana della Cultura Scientifica 2012
A cura del Presidente Pierangelo Crucitti
12 marzo 2012
presso "Villa Esmeralda", sede legale della SRSN
La Società Romana di Scienze Naturali di fronte alle sfide del cambiamento
Autorità, stimati Consoci, cari Studenti, Signore e Signori,
singolari circostanze ci riuniscono oggi nel salone delle adunanze solenni di Villa Esmeralda, da quaranta anni sede della Società Romana di Scienze Naturali, costituitasi nell’ormai lontano 1967: l’apertura delle Celebrazioni del nostro 45ennale dalla fondazione e delle attività afferenti alla Settimana della Cultura Scientifica 2012 - dopo quella dell’anno precedente, il secondo evento di questa manifestazione autonomamente gestito; l’inaugurazione di un nuovo laboratorio di ricerca, esempio della costante capacità di innovazione del sodalizio e la contestuale apertura della sede sociale al pubblico che potrà apprezzare l’esito dei recenti e numerosi interventi di ristrutturazione; infine, e sommessamente, l’evento relativo alla mia umile persona che, toccando il traguardo del suo sessantesimo genetliaco, ritorna con la memoria a quarantacinque anni or sono, quando, studente del Liceo Scientifico di Stato "Augusto Righi", concepì la fondazione di questa associazione, ente di ricerca pura dal 1990; comportamenti ai limiti della avventatezza tipica dell’esuberanza giovanile. In tale contesto - che ad appena un lustro dal precedente qurantennale del 2007, consente di registrare notevoli progressi in tutti i comparti (laboratori, biblioteca, collezioni) e settori di attività (linee ed unità di ricerca, missioni ed esplorazioni, convenzioni) - è mio gradito compito dedicare questa prolusione alla illustrazione di un tema di circostanza; la Società Romana di Scienze Naturali ha scommesso, sin dalle prime fasi della sua evoluzione, sulla ricerca e sulla divulgazione scientifica di elevata qualità. Fonte privilegiata di ispirazione e modello di organizzazione è sempre stata l’accademia lato sensu - università ed istituzioni equipollenti, musei naturalistici, società scientifiche di caratura internazionale - con una disposizione d’animo assai più incline all’emulazione che alla sterile competizione. Favoriti da una situazione non comune ovvero l’ubicazione e le dimensioni della sede legale, dal 1972 "Villa Esmeralda". Oggi, come in passato, le manifestazioni che la Società Romana di Scienze Naturali organizza in costante interazione con la società civile - il mondo della scuola, dell’università e dell’associazionismo scientifico - si svolgono nell’alveo della "casa comune" dei soci della SRSN.
La sede. "Villa Esmeralda con i suoi ambienti e servizi costituisce un punto di partenza privilegiato per illustrare il successo della nostra proposta. Dal 2007 la sede legale ed operativa si estende sull’intera superficie dell’edificio, uno stabile di due piani circondato da terreno ad uso agricolo. Al piano terra sono stati recentemente restaurati: il salone delle adunanze solenni; una piccola sala lettura; due vani adibiti a settore foresteria. Al primo piano, due laboratori, due magazzini, la sala riunioni, la direzione, la sala lettura ed il vano con la postazione dei sussidi informatici. Nel 1972, lo spazio occupato era costituito da un vano fatiscente; oggi, da 12 vani confortevoli e di sobria eleganza. Via Fratelli Maristi, ultima strada della periferia nord-orientale del Comune di Roma all’altezza del 14° km della SP Nomentana, a circa due chilometri dall’anello autostradale del Grande Raccordo Anulare (GRA), si snoda dalla Via Nomentana all’Agro Romano. La SP Nomentana consente di raggiungere rapidamente il centro urbano; la vicinanza del GRA consente l’agevole collegamento ai territori del pre-Appennino ed Appennino laziale, di rilevante interesse naturalistico per la presenza di numerose aree protette. Di fronte alla Via Fratelli Maristi e lungo il tracciato della SP Nomentana sino all’edificato compatto di Fonte Nuova, si estendono le propaggini orientali della Riserva Naturale "Marcigliana". La posizione della sede risulta pertanto strategica, agevolando gli spostamenti e le attività di ricerca sul campo nei settori di specifico interesse della società. Il territorio che circonda la sede è quello tipico della Campagna Romana, ormai estesamente antropizzata, con livelli di urbanizzazione peraltro relativamente bassi rispetto alle aree limitrofe; Roma all’interno del GRA, Fonte Nuova, Guidonia.
Il sistema delle biblioteche. È distribuito su sette ambienti diversi di cui quattro più la miscellanea zoologica sono collocati al primo piano, mentre la biblioteca storica "Liana Santacroce" ed il "Fondo Bibliografico Naturalistico del Lazio" al piano terreno. Questo settore ha beneficiato di cospicui investimenti; ricapitoliamone brevemente l’evoluzione. Fino all’inizio degli anni 2000, la biblioteca era costituita dai materiali collocati nelle scaffalature a giorno del piano superiore; opere recenti, antiche, preziose e rare, pubblicazioni monografiche ed estratti. Questi ultimi erano scarsamente utilizzabili in quanto non selezionati per autore o area tematica. Inoltre, i materiali cartacei afferenti a grandi aree tematiche di specifico interesse per l’associazione non erano stati separati e concentrati in ambienti distinti. Queste limitazioni sono state soddisfacentemente superate dalla costituzione, nel 2007, del "Fondo bibliografico - naturalistico del Lazio" attualmente dotato di oltre 1000 pezzi, tra volumi, monografie, carte tematiche e sussidi informatici sulla storia naturale della Regione Lazio, ricchissima di geodiversità e biodiversità dalla costituzione della "Biblioteca storica Liana Santacroce" - indimenticabile figura di socio onorario, docente e madre del Segretario Generale, il contrammiraglio Francesco Bubbico - la cui dotazione include molte centinaia di volumi di storia naturale di notevole rarità e pregio estetico - la serie della Reale Accademia dàItalia sulle ricerche mineralogiche, petrografiche, botaniche, zoologiche, etnografiche e antropologiche nelle ex colonie e possedimenti italiani d’oltremare, la serie delle iconografie sulla Fauna d’Italia del MATTM, la cospicua Geographie Universelle di Vidal de La Blache, i numerosi volumi della collana EST Mondadori, tacendo di altre pregevoli opere; dalla realizzazione di un settore riviste con molte decine di testate la cui continuità è garantita da regolari rapporti di scambio con dipartimenti universitari e musei naturalistici; infine, dalla realizzazione di una miscellanea zoologica di 140 faldoni, settanta di Invertebrata e altrettanti di Vertebrata per complessivi 15.000 estratti ordinati per grandi taxa e, nell’ambito di ciascun taxon, per autori. La cura della biblioteca è affidata al socio Raffaella Lettieri che assolve a tale compito con la professionalità che tutti le riconosciamo.
Le collezioni. Cresciute vivacemente grazie al continuo afflusso di materiali provenienti dalle numerose missioni ed esplorazioni nel Bacino del Mediterraneo e nel Medio Oriente oltre che da acquisti, donazioni e cambi, la loro situazione era, alla fine degli anni novanta, in uno stato precario. La collezione zoologica non era sufficientemente valorizzata in quanto i materiali appartenenti ai taxa più diversi erano affastellati nell’unico armadio - vetrina disponibile; le collezioni abiologiche (mineralogica e paleontologica) erano costituite da esemplari spesso in cattive condizioni, di modesto pregio didattico ed estetico; l’ostensione dei reperti lasciava a desiderare; non esistevano cataloghi informatizzati di queste raccolte che già annoveravano esemplari di grande pregio, didattico e scientifico. Un impegno straordinario ha consentito il pieno recupero e la valorizzazione di questi materiali, anzitutto grazie alla loro separazione in spazi diversi. In particolare, la Collezione Zoologica è stata ripartita in tre sezioni; la Collezione Vertebratologica "Benedetto Lanza", forte di circa 1100 esemplari in alcool e a secco, tra Anfibi, Rettili e Mammiferi, dedicata al professore Benedetto Lanza, socio onorario, maestro e mentore di molti di noi, scienziato i cui contributi sono fin troppo noti per essere ricordati in questa sede; la Collezione Malacologica "Carlo Cavalieri" forte di circa 8000 esemplari di molluschi marini riuniti in 222 scatole, dedicata al socio Carlo Cavalieri, prematuramente scomparso, insigne figura della malacologia romana; la Collezione Aracnologica "Gary A. Polis" forte di circa 1200 esemplari in alcool tra Scorpioni e Solifugi, dedicata al distinto aracnologo professore Gary Allan Polis, nostro estimatore, anch’egli prematuramente scomparso. Le collezioni abiologiche, grazie alla costante frequentazione della mostra mercato di minerali, fossili e conchiglie, che si svolge nella sede dell’Ergife Palace Hotel di Roma, sono state integralmente recuperate, sia acquisendo campioni di grande pregio estetico e didattico che hanno consentito la progressiva eliminazione di esemplari poco significativi, sia curando gli aspetti ostensivi mediante adeguata cartellinatura dei reperti. Ottocento esemplari, 550 fossili e 250 minerali, costituiscono oggi un esempio di raccolta didatticamente utile ed esteticamente pregevole. Cataloghi informatizzati e periodicamente aggiornati, dettagliano lo status di queste collezioni.
I laboratori e magazzini. La sede della Società Romana di Scienze Naturali dispone di attrezzature e di materiali che consentono la pianificazione e la realizzazione di sopralluoghi sul campo e di campagne di ricerca faunistica, inclusa la preparazione e lo studio del materiale collezionato. Il comparto laboratori - magazzini ha goduto di attenzioni che hanno consentito, all’inizio degli anni novanta, di ottenere una ripartizione funzionale degli spazi e dei materiali destinati alla ricerca. Molti ricordano il vecchio ambiente con suppellettili in noce tanganica degli anni ’70 e ’80 dalla fisionomia vagamente "scolastica" sostituito, nell’arco di appena un anno di intenso lavoro di ammodernamento, da una serie di strutture in formica dotate delle attrezzature proprie di un moderno laboratorio di biologia animale. Contestuale è stato lo sviluppo dei magazzini, "dependance" dei laboratori, con funzione di stivaggio materiali e minuteria. Una cura particolare è stata dedicata alla acquisizione di attrezzature a componente ottico - elettronica (microscopi stereoscopici, binocoli autofocus, fotocamere digitali reflex) ed alla realizzazione di dispositivi per la raccolta dati in campo, in particolare di parametri ambientali. Da pochi mesi è completamente funzionale un secondo modernissimo laboratorio, realizzato in economia e oggi inaugurato. In tale contesto, è appena il caso di ricordare l’acquisizione di una autovettura di servizio Fiat Multipla a sei posti, dotata del necessario per la raccolta, stivaggio e trasporto di materiale biologico.
Le risorse umane. Si tratta del principale fattore alla base del nostro successo. Qualunque ipotesi di associazionismo è infatti subordinata, nel suo divenire, alla qualità (e quantità) delle risorse umane disponibili. La ricchezza di beni determina la varietà dei servizi, con l’obiettivo precipuo di attrarre personalità dalla singolare curiosità e spiccata laboriosità, in un circolo virtuoso che rinforza progressivamente la proposta associativa. I soci sono per noi una risorsa di valore inestimabile. Rapporti intensi e risolutivi di problemi della più varia natura, tutti peraltro afferenti alla promozione della didattica e della ricerca - indagini bibliografiche, acquisizione di nuove tecniche, raccolta e studio di materiali di specifico interesse - consentono di interagire costantemente con i nostri affiliati. L’attività formativa e convegnistica è garantita da una puntuale disposizione dello statuto. Non sono peraltro consentite deroghe ai principi di rigore e sobrietà di comportamenti che rappresentano il fulcro sul quale si incardina la vita dell’associazione. In tale contesto, i regolamenti dei servizi (sussidi informatici, biblioteca, autovettura, laboratori e magazzini, attività editoriali, missioni di ricerca), all’unisono con lo statuto, rappresentano un codice essenziale ai fini della regolazione dei rapporti interpersonali nonché a tutela della verginità ideologica del sodalizio. La nostra attività si focalizza sul riconoscimento delle necessità dello studente medio ed universitario, del cultore serio ed appassionato, del docente e del ricercatore professionista, al fine di soddisfare le esigenze più diverse; originali lezioni, conferenze e corsi di aggiornamento si alternano all’intenso lavoro sul campo, basato sulla mai disattesa "regola del 40’; non meno di quaranta giorni all’anno di lavoro sul campo, si tratti di sopralluoghi di breve durata (nell’arco di una giornata in orario antimediano, pomeridiano o notturno) o di prolungate campagne di ricerca in territorio italiano ed extraitaliano. L’attenzione dedicata ai rapporti interpersonali nonché a quelli con istituzioni terze è verificata dalla costante attenzione ai più diversi aspetti della attività sociale; siamo stati tra i primi a preoccuparci delle "quote rosa" nei nostri organi rappresentativi; elevati standard di democrazia qualificano l’assemblea mensile, momento fondamentale della vita associativa; le comunicazioni a soci e a terzi sono gestite nel modo più efficiente; a testimonianza di una attenta attività di "marketing" sono state realizzate una attraente brochure, per non parlare dei documenti intestati, locandine incluse - particolarmente apprezzata quella sulla Settimana della Cultura Scientifica; il sito, dopo una breve fase di restyling a cura di Federica Emiliani, è stato recentemente "lanciato"; sebbene in "update" è possibile apprezzarne la realizzazione con i più moderni artifizi delle tecnologie informatizzate.
Linee di ricerca. L’interesse specifico per i problemi della ricerca faunistica "allargata", a molteplici aspetti della biologia naturalistica, dalla biosistematica, all’ecologia, etologia e biogeografia, si è venuto affinando progressivamente sino a coagularsi, intorno alla prima metà degli anni ’90, nella costituzione di alcune fondamentali linee di ricerca suddivise in molteplici unità per le quali è prevista una normativa ad hoc. Anzitutto vorrei ricordare la linea di ricerca recentemente esaurita dopo un proficuo ventennio di indagini in laboratorio e sul campo; "caratterizzazione eco - tipologica della scorpiofauna del Bacino Mediterraneo" che ha prodotto circa 30 tra contributi brevi e monografici su riviste italiane ed internazionali di ottimo livello, beneficiando di cospicui investimenti in campagne faunistiche estese dalla Penisola Iberica alla Penisola Anatolica: gli obiettivi di questa linea erano limitati ad un taxon relativamente piccolo per numero di specie sebbene distribuito su di una vasto contesto biogeografico; considerazioni di opportunità ne hanno suggerito la definitiva soppressione. Peraltro, del tutto recentemente, il socio Gioele Tropea, sfruttando uno dei lasciti più significativi di tale linea, ovvero i materiali della collezione Polis, ha ripreso in esame la problematica relativa alla complessa sistematica del sottogenere Euscorpius. Monografie sulla distribuzione e biologia di Iurus dufoureius nel Peloponneso, sui fattori della distribuzione di Buthus occitanus nella Penisola Iberica e Francia meridionale e sulla biologia, autoecologia e dinamica della popolazione di Euscorpius italicus del Monte Soratte, Lazio centrale (nella cui elaborazione dati si è particolarmente distinta Federica Emiliani) costituiscono risultati significativi di tale linea; unitamente a lavori più circoscritti su Buthidae ed Euscorpiidae europei in cui si sono particolarmente distinti Francesco Bubbico e Angelina Chinè; un ulteriore filone è rappresentato dalle indagini sulla distribuzione ed ecologia del genere Euscorpius nel Lazio inclusa l’area urbana di Roma, in cui si sono particolarmente impegnati Davide Brocchieri, Sergio Buccedi, Marcello Malori e Giovanni Rotella. Peraltro, uno dei lasciti più significativi è la collaborazione al progetto internazionale Fauna Europaea definito "the most important advance in biodiversity indexing since Linnaeus" nell’ambito del quale il contributo dell’ente è appunto consistito nell’approntamento del catalogo degli Scorpiones europei. Tre anni or sono, è ufficialmente subentrata la linea "caratterizzazione eco-tipologica di malacofaune terrestri e marine" assurta, del tutto naturalmente, al rango di attività specialistica dopo molti anni di raccolte malacologiche lungo le coste del Mediterraneo, dalla Corsica e Sardegna al Mar di Levante. Per quanto recente questa linea, anche avvalendosi delle cospicue donazioni di materiale bibliografico da parte della nostra "musa ispiratrice" il socio onorario e notissima malacologa Kety Nicolay Angioy, oltre ad una serie di fortunate circostanze tra cui la stipula di una convenzione con il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, ha già prodotto un contributo monografico sulla malacofauna terrestre e acquadulcicola dell’area - il territorio protetto più esteso del Lazio. In questa ricerca si è particolarmente distinto Luca Tringali - anche in collaborazione con Sebana Pernice - il quale rappresenta inoltre il sodalizio in un progetto in fase avanzata sulla malacofauna degli atolli della Polinesia Francese con raccolte intensive effettuate nel corso di missioni di lunga durata. Per molti anni, il fiore all’occhiello della nostra attività di promozione della ricerca scientifica è stato rappresentato dalla linea "faune e zoocenosi del Vicino e Medio Oriente - fattori storici ed ecologici" che, in oltre 25 anni di intenso lavoro sul campo, dall’Albania meridionale all’Iran centrale, ha prodotto 40 tra contributi brevi e monografie oltre alla raccolta di una notevole messe di materiale zoologico, in gran parte affidata a specialisti esterni; in particolare, gli artropodi, scorpioni esclusi, all’Istituto di Zoologia e all’Istituto di Entomologia del Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della "Sapienza" di Roma, gli anfibi e i rettili al Museo Zoologico de "La Specola" del Dipartimento di Biologia Evoluzionistica "Leo Pardi" dell’Università di Firenze, tramite il professore Benedetto Lanza che li ha ricevuti a titolo di scambio o donazione. L’eredità principale di queste ricerche include la scoperta di due specie nuove per la Scienza - un sauro ed un ofide - i cui paratipi sono conservati nella collezione vertebratologica. Fondamentali contributi hanno illustrato; la scorpiofauna dell’Anatolia sudorientale e dell’Iran centrale; l’erpetofauna (anfibi, testuggini terrestri e d’acqua dolce, sauri, ofidi); topiche occasionali sulla malacofauna marina costiera e sulla microteriofauna; non mancano infine contributi di elevata divulgazione sugli aspetti faunistici più generali dei territori considerati. Oltre allo scrivente, si sono particolarmente distinti in queste ricerche Marcello Malori e Luca Tringali, quest’ultimo in collaborazione con Sebana Pernice, ha inoltre effettuato numerose missioni faunistiche in Oman e sull’isola di Cipro. La "struttura di zoocenosi di aree protette dell’Italia centrale" rappresenta un lungo e fecondo filone di ricerche che originariamente ha focalizzato la sua attività sui chirotteri del Lazio, fauna pressoché sconosciuta all’inizio degli anni ’70. Distribuzione, autoecologia e dinamica delle popolazioni di una decina di taxa subtroglofili sono state intensamente indagate nell’arco di oltre 20 anni; tra le specie particolarmente studiate Myotis capaccinii, uno dei chirotteri più minacciati della fauna europea peraltro ancora presente nel Lazio con popolazioni di una certa consistenza. Si sono particolarmente distinti in questo filone di ricerche Marco Andreini, Luca Cavalletti, Angelina Chinè, Marco Leone, Marcello Malori, Roberto Morelli, Giovanni Rotella e soprattutto Luca Tringali - valente e fortunato scopritore di specie rare - avvalendosi inoltre, nelle ricerche sul campo, della professionalità di Guido Salamon. Dopo un lungo periodo di eclissi dovuto alle ricerche in Medio Oriente, il rilancio di questa linea ` avvenuto contestualmente al rinnovato impegno dell’ente nelle indagini sulla erpetofauna e sulla entomofauna di alcune aree protette del Lazio, in primis i Monti Simbruini. La convenzione stipulata tra la SRSN e l’Ente Parco del PNRMS ha consentito la realizzazione tra il 1999 ed il 2008 di una ricerca sugli Anfibi dell’area. Approfondite indagini hanno poi interessato l’erpetofauna delle riserve naturali "Nomentum" e "Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco" successivamente estese al territorio della Campagna Romana compreso tra la riserva naturale "Marcigliana" ed i Monti Cornicolani; ricerche in corso sulla erpetofauna del territorio della Val Comino ai margini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sono in fase di completamento. Si sono particolarmente distinti in queste attività Silvia Agabiti Rosei, Davide Brocchieri, Francesco Bubbico, Sergio Buccedi, Chiara Bufalieri, Luca Cavalletti, Federica Emiliani, Mauro Giontella, Marco Leone, Raffaella Lettieri, Marcello Malori, Sebana Pernice, Luca Tringali e Carlo Welby, avvalendosi, per i sopralluoghi sul campo, della collaborazione di Paolo Castelluccio, Stefano Doglio, Gianluca Falcone, Gianfranco Francioni e Michele Mazza. Infine, alla linea di ricerca "gestione di collezioni museali" abbiamo fatto ampio riferimento poc’anzi, la qual cosa ci esime dalla necessità di trattarne ulteriormente.
Prospettive future. Autorità e amici, in questo momento manteniamo viva la tradizione dei quinquennali e decennali della nostra associazione; una storia contrassegnata da costanti innovazioni, sicuramente poco comunicate nei primi decenni di vita dell’ente, sebbene sempre presenti nei nostri programmi di ricerca; tant’è che, tra il serio ed il faceto, mi piace talvolta ricordare l’uscita dalle "catacombe" degli ultimi tre lustri. Da questo angolo visuale, mentirei anzitutto a me stesso sostenendo che il cammino pluridecennale dell’istituzione sia sempre stato lineare e scevro di ostacoli; al contrario, un percorso accidentato ha contrassegnato soprattutto i primi due decenni; le proposte e le iniziative conseguenti sono state realizzate in modo sempre più convinto e razionale. Queste realizzazioni testimoniano una ampiezza e complessità di interessi proprie di una istituzione che non vuole essere una mera copia di altre, per quanto rispettabili, organizzazioni similari nel nostro sistema nazionale. Il felice connubio tra concretezza e laboriosità è alla base del nostro costante operare. In un contesto generale sempre meno premiante e stimolante, quello di un paese poco attento alle esigenze della crescita e della ricerca, sebbene ricchissimo di ingegni e tradizioni; incline alle esigenze delle inaugurazioni formali piuttosto che alla conservazione e manutenzione del realizzato ed alla costante innovazione. Perseverare nei comportamenti virtuosi; questo ci consente di affrontare con serenità i momenti di precarietà nazionale e di guardare con ragionevole ottimismo al futuro. Quanto affermato, nel contesto generale di una crisi che ha penalizzato numerosi enti similari - la cui posizione rispetto alla sede sociale generava in noi la preoccupante "sindrome da accerchiamento" - scomparsi o radicalmente ridimensionati dai drastici tagli alla spesa pubblica. Emerge, in tale contesto, uno dei fattori peculiari della strategia complessiva dell’ente; la diffidenza nei confronti delle lusinghe del referente politico; invero poco corteggiati e tuttavia altrettanto indifferenti, in quanto comunque impegnati "sept jours sur sept" (inclinazione tipica del naturalista virtuoso secondo P. P. Grassè) nell’obiettivo di fornire al mondo della cultura l’esempio di un metodo di studio e di lavoro che ricongiunge opportunamente il sapere ed il fare. Siamo consapevoli di aver realizzato qualcosa di utile e duraturo ed intendiamo continuare ad impegnarci in tal senso. Lavorare per arricchire le strutture e per migliorare costantemente i servizi necessari alla vita della nostra comunità, obiettivo fondante da realizzare con passione e rigore, capaci di fronteggiare le crescenti sfide del cambiamento attraverso la ricerca scientifica e la contestuale trasmissione dei risultati. Con la piena fiducia in questa prospettiva, dichiaro ufficialmente aperte le attività della Settimana della Cultura Scientifica 2012 sul tema monografico Faune e zoocenosi del Lazio e le Celebrazioni del nostro 45° anno dalla fondazione. Grazie.
Programma


12 - 18 Marzo 2012
presso "Villa Esmeralda"
Via Fratelli Maristi, 43 - Roma
In occasione della Settimana della Cultura Scientifica 2012, la Società Romana di Scienze Naturali organizza un ciclo di conferenze dedicato alla tematica
FAUNE E ZOOCENOSI DEL LAZIO
con il seguente calendario:
- 12 Marzo ore 16.00 - 18.00
IL CONTRIBUTO DELLA SRSN ALLE RICERCHE FAUNISTICHE - 13 Marzo ore 16.00 - 18.00
LE AREE NATURALI PROTETTE: la carta dell’ARP - Lazio - 14 Marzo ore 16.00 - 18.00
IL POPOLAMENTO ANIMALE: le faune invertebrate (prima parte) - 15 Marzo ore 16.00 - 18.00
IL POPOLAMENTO ANIMALE: le faune invertebrate (seconda parte) - 16 Marzo ore 16.00 - 18.00
IL POPOLAMENTO ANIMALE: le faune vertebrate (prima parte) - 17 Marzo ore 16.00 - 18.00
IL POPOLAMENTO ANIMALE: le faune vertebrate (seconda parte) - 18 Marzo ore 8.00 - 16.00
APPROCCI METODOLOGICI: raccolta dati in campo (*)
La partecipazione è libera e gratuita.
(*) Domenica 18 marzo si svolgerà la manifestazione conclusiva della Settimana della Ricerca Scientifica 2012; la giornata sarà dedicata all’esercitazione sul campo nell’ambito della tematica: APPROCCI METODOLOGICI ALLO STUDIO DELLE FAUNE: RACCOLTA DATI IN CAMPO. Tempistica: dalle h 8:00 alle h 16:00, appuntamento e rientro in sede; pranzo al sacco. Obiettivo: uso delle più semplici metodiche per la raccolta e la trascrizione di dati rilevati sul campo. Area di studio per la raccolta dati: RISERVA NATURALE DELLA MACCHIA DI GATTACECA E DELLA MACCHIA DEL BARCO.