La Settimana dei Mammiferi

In collaborazione con l'Associazione Teriologica Italiana




Prolusione di apertura dell'evento

MAMMALIA - LA SETTIMANA DEI MAMMIFERI

a cura del Presidente


25 ottobre 2014

"Villa Esmeralda"



Autorità, Stimati Consoci, Cari Studenti, Signore e Signori,


Mammalia - La Settimana dei Mammiferi, manifestazione della settimana della cultura scientifica dedicata a questo gruppo di Vertebrati, è giunta nel 2014 alla sesta edizione. Anche in questa occasione è coordinata dalla Associazione Teriologica Italiana (ATIt) che raccoglie i principali studiosi dei Mammiferi, alla quale si sono aggiunte, per gli eventi organizzati in Roma, la Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS), il Museo Civico di Zoologia di Roma e la Società Romana di Scienze Naturali (SRSN); queste istituzioni hanno messo a disposizione spazi e competenze scientifiche per gli eventi che si svolgeranno in tutta l’Italia dal 24 ottobre al 2 novembre. Nel caso della SRSN, l’evento organizzato nella sede di “Villa Esmeralda” si svolge appunto oggi, sabato 25 ottobre. Non è la prima volta che la nostra istituzione partecipa alla Settimana dei Mammiferi; peraltro, quest’oggi il nostro coinvolgimento assume un significato speciale per l’importanza attribuita a livello nazionale a questa manifestazione. Desidero anzitutto ringraziare il Comitato Direttivo dell’ATIt ed in particolare il Presidente Adriano Martinoli, che ha lasciato alla SRSN completa libertà di iniziativa nella scelta del tema oggetto dell’incontro odierno. In omaggio al compianto Luigi Cagnolaro, già presidente ATIt e distinto cetologo e museologo, sarà oggetto di approfondimento il fecondo rapporto tra collezioni museali, ricerca scientifica e biodiversità; in particolare, analizzeremo il contributo dei materiali facenti parte delle collezioni zoologiche della SRSN ai fini della migliore conoscenza della teriofauna della Campagna Romana a nord-est di Roma, area praticamente sconosciuta dal punto di vista naturalistico sino a circa venti anni or sono. Grazie soprattutto alle ricerche intensive e prolungate della SRSN, le attuali conoscenze sul popolamento faunistico ed in particolare teriologico di questo territorio, che include due riserve naturali ed almeno un’area SIC, sono cresciute esponenzialmente. L’evento da noi organizzato si svolge in due momenti successivi. Nella prima parte, la trattazione con presentazioni in power point offrirà un sintetico inquadramento tassonomico della teriofauna italiana ed in particolare del Lazio. Risponderemo a due domande basilari: quante specie attuali sinora descritte? quante e quali sono a rischio di estinzione? I teriologi sanno che per i non specialisti, il “topo” ed il “pipistrello” esemplificano la stupefacente varietà di forme e adattamenti dei piccoli mammiferi, dagli Erinaceomorpha ai Soricomorpha ai Rodentia ai Chiroptera. I meso e macromammiferi (come la precedente si tratta di meri gruppi dimensionali privi di valore sistematico) sono appena più conosciuti; a titolo di esempio, il lupo appenninico e l’orso marsicano sono praticamente le uniche specie citate del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), straordinario serbatoio di biodiversità (almeno 24 specie di Chirotteri oltre a svariate migliaia di specie di Artropodi, per non parlare delle piante superiori). Alcuni mustelidi (tasso, martora, lontra, donnola), l’istrice e l’onnipresente cinghiale sono noti anche al neofita; peraltro, assai vaghe risultano le conoscenze sui Cetacei dei mari italiani, per non parlare della foca monaca di cui si ignora oltretutto la parentela con gli altri Carnivori. Più in generale, i problemi della conservazione dell’ingente patrimonio floristico e faunistico del nostro paese sono pressoché sconosciuti allo studente medio in quanto trascurati dai corsi ordinari di Scienze Naturali. Posto infatti che la teriofauna italiana - terrestre, delle acque interne e marine - costituisce, in termini di diversità di specie ed in particolare di taxa endemici e sub-endemici (oltre a specie bandiera, sentinella, ombrello) un patrimonio eccezionale ed unico, tra i più ricchi in Europa incluse le aree limitrofe all’Ecoregione Mediterraneo Centrale (almeno 126 specie), e considerato che la perdita, frammentazione e degradazione degli habitat determinano sulle popolazioni di Mammiferi, in Italia come nel resto dell’Europa, pressioni insostenibili, emerge il fatto di come la scuola italiana sia costantemente assente dal dibattito in atto nel Paese ai più diversi livelli ed ambiti (politico-istituzionale, dell’associazionismo scientifico ed ambientalista, del mondo accademico, delle istituzioni museali e del sistema delle aree naturali protette) sui problemi della conservazione della natura, inclusi gli obblighi di rendicontazione di idonee iniziative di conservazione e gestione del patrimonio nazionale di specie ed habitat richiesti in sede comunitaria. Nella seconda parte si svolgerà l’esercitazione di riconoscimento di due specie congeneriche di Chirotteri attingendo ai materiali della cospicua collezione vertebratologica “Benedetto Lanza” della SRSN. Gli studenti, utilizzando opportune chiavi dicotomiche relative ad alcuni caratteri morfologici, saranno invitati a identificare le specie in oggetto.

Hanno preso posto al tavolo della Presidenza, oltre a chi vi parla e ad alcuni membri del Comitato Direttivo della Società Romana di Scienze Naturali (dott. Francesca Bombarda e dott. Francesco Bubbico), il prof. Giovanni Amori, già Presidente ATIt, caro collega ed amico, che, per l’occasione, porta i saluti, graditissimi, della Associazione Teriologica Italiana. Constato con piacere la presenza tra il pubblico, oltre ai numerosi studenti di prestigiosi licei romani, dei distinti specialisti Luca Giardini, Marco Giardini e Spartaco Gippoliti. Lascio ora la parola al primo relatore, prego prof. Amori.







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